E se invece?

E se invecE se invece?e? – Ovvero come le idee folli ti cambiano la giornata.

Ecco dunque che ti arriva Lei (la tua concubina figlia dei fiori) e sulla nota app di messaggistica “come butta” ti propone come se nulla fosse:

“facciamo così: visto che vorresti stare di più con Seppia, che la tua attività lavorativa ti fa…ehm diciamo che non è delle migliori, l’anno prossimo se la situazione è invariata compriamo un camper e facciamo un anno in giro”.

Sulle prime sorridi, come di fronte ad un bel sogno, poi ti rendi conto che l’idea è in realtà una cosa strutturata e non buttata lì a caso e ti sale lo sgomento. Perchè tutti siamo bravi ad inventarci felici evasioni, sappiamo dire “mollo tutto e me ne vado”, ma poi quando l’occasione ce la facciamo sotto.

Uscire dalla “zona di comfort” ti mette da sempre una paura immane, sempre meglio una situazione che ti sta un po’ stretta che uno spaventoso salto nel buio. Poi inizi ad immaginare le reazioni spropositate di MADRE alla notizia “Ma sei scemo?” “dai, non dire str****te” per poi far leva sui tuoi doverosi doveri verso Seppia ed il crearle un futuro.

Ecco, questo mi fa pensare: siamo così impegnati a creare un futuro ai nostri figli da trascurare il loro presente? Meglio avere un figlio che non vedi mai ed un lavoro stabile, o passare un po’ di tempo (mica parlo di tutta la vita, abituato agli agi come sono) girovagando assieme alla famiglia e facendo lavri saltuari?

Sappiamo tutti che ammonticchiare averi è cosa buona e giusta… E se invece?

Che poi, come dicevi, non si partirebbe così, allo sbaraglio. Voglio dire, mangiare ti paice eccome e in quest’anno non ti dispiacerebbe farlo regolarmente. Il tutto andrebbe – almeno inizialmente – programmato e pianificato; d’altronde avere una vita già programmata è la cosa che ci riesce meglio.

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