Ceci n’est pas une pipe

ceci n'est pas une pipeCeci n’est pas une pipe – Questa non è una pipa : ovvero il variegato mondo dei neologismi.

Infatti Pipa non rappresenta un oggetto di legno (o altro materiale) da riempire di tabacco, ma una cerchio di farina, acqua lievito (miele, latte, dipende da chi fa l’impasto) farcito sopre con pomodoro e vari complementi d’arreddo.

Pizza, per chi non parla con Seppia tutti i giorni.

Ecco, io mi innamoro giorno per giorno di questo nuovo linguaggio che cresce e si evolve con la nostra famiglia, una sorta di codice segreto noto solo a noi e creato così, su due “pimpi” da una piccolina che ancora non sa pronunciare una frase composta da più di “dui” parole.

Appena Seppia ha iniziato a parlare pensavo fosse la reincarnazione di un nobiluomo della terra d’albione:

per rivolgersi a me usava il termine “dad” e per ringraziare diceva “deng” – a tutt’oggi ancora il grazie si traduce in “Dendi” (thank you?).

Poi tutto è diventato più chiaro. Bimbi-bombo, bimbing (shopping),bombing, Cucca… No, chiarissimo no, dai.

 

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